La mia storia #NoFilter
Si, GDG è semplicemente l’acronimo del mio nome e cognome. Sono nato a Caserta, nel ‘92.
Direi che tutto iniziò con il mio primo lavoro: davo cibo ad un centinaio di animali esotici diversi. Uno zoo? Ma va, il ristorante sotto casa il cui proprietario era un appassionato di animali, appunto. Avevo 16 anni, il primo lavoretto per guadagnare un po’ di soldini e capirne il valore.
Sempre stato un po’ il giullare della classe, totalmente per sbaglio divento rappresentante d’istituto per due anni. Essere al centro dell’attenzione iniziava a farmi godere.
Proprio nell’estate dell’esame di stato, vado ad un acqua park famoso in Campania con un mio caro amico. L’obiettivo era come al solito farci notare per poter poi conquistare qualche ragazza. Conquistat…o, il proprietario della struttura: “Ciao ragazzi. La settimana prossima non c’è il nostro intrattenitore. Ma voi sareste in grado di portare avanti una giornata quiii?” Noi: “Ma certo, è il nostro lavoro!”
Non avevamo mai fatto quello in vita nostra prima. Ci siamo ritrovati il sabato successivo davanti a 2000 persone. Un successone.
Ho lavorato per due stagioni all’acquapark, e nel mentre ero diventare colui che non poteva mancare come presentatore ad un classico del sud: IL DICIOTTESIMO. No calma, non è solo trash come si immaginano tutti. Intrattenere dai 30 ai 150 invitati, di tutte l’età, significava cercare di essere il più ibrido possibile e far passare una serata unica, ad ogni serata. D’altronde i 18 anni li compi una volta sola. Nel 2015 il record: 200 feste di compleanno in 10 mesi. Da Febbraio a Dicembre. Ho ancora lo screen delle note.
Torniamo all’acquapark. Nella seconda stagione fu il marito della figlia del proprietario (capito no?) a dirmi “Giò, sei sprecato qui. Vai a fare esperienze nei villaggi”
Ok. IGrandiViaggi, per due stagioni di fila. Prima a LeCastella e poi a Baia Samuele. È tutto vero ciò che si dice dei villaggi, l’esperienza fu incredibile. Capii il significato del sorriso h24, del saluto sempre, dell’essere camaleontico, del capire come adattarsi a centinaia e centinaia di persone diverse per fargli vivere la vacanza tanto attesa.
Lasciai la seconda università, “Mamma tu mi vuoi vedere felice?”, la risposta fu secca.
Gaia, una delle festeggiate di un diciottesimo diventò mia amica e dopo un viaggio organizzato mi disse “Giò ma perché non provi ad entrare nello staff di ScuolaZoo?”
Ecco che la mia vita cambiò.
Dicembre 2015. Al mio stage c’era il fondatore, attualmente il mio mentor, Paolo De Nadai, che allo stage mi fece capire che non voleva perdermi. Partì per la prima stagione, convocato due settimane, ma ero troppo determinato a crescere in fretta nella community. Durante la stagione estiva, 2016, mi proposero di fare altre due settimane. Di ritorno dall’Estate la proposta di fare il capo animazione per l’inverno!
Due parole sulla realtà ScuolaZoo: un capo animazione si occupa di gestire l’animazione per 200- 500 partecipanti per 7- 9 giorni, gestendo a sua volta, insieme al Group Leader, responsabile logistico, dai 10 ai 30 staff.
Età media? 20 anni. Ciò implica avere soft e hard skills per gestire due riunioni giornaliere, dare e ricevere il feedback, gestire lo stress, problem solving, gestione dei partner ed infine (più o meno) organizzare e gestire almeno 2-3 attività al giorno autoprodotte (giochi in spiaggia, after beach, serata a tema e after)
Tre anni dopo, 2019, la proposta di assumermi come dipendente, occupandomi dell’engagement della community di staff composta da 300 persone e project manager della community Rappresentanti d’istituto ScuolaZoo, 600 studenti pronti a cambiare la scuola a partire dal basso.
Tre mesi dopo il ruolo più difficile che io abbia mai fatto: il capostaff. Capostaff di una community che rispecchia un po’ il nostro BelPaese, con i suoi pregi e i suoi difetti. Ruolo di Capostaff [di una community che vive di incontri fisici, sguardi, emozioni] assegnato a Febbraio 2020. Si, proprio in quel periodo coviddiano e per esattamente due anni.
Oltre la parentesi manageriale, dal 2016 ad oggi ho continuato a presentare centinaia di eventi diversi tra loro. Le ossa me le sono fatte presentando più di 100 assemblee d’istituto in tutta Italia. Centinaia di aerei, treni, bus.
Iniziai a presentare sempre più eventi, tra cui il TEDx Cortina. Lì conobbi il mestiere del docente di public speaking e dissi “ma cazz sono sul palco mattina e sera, potrei aver imparato qualcosa da poter dire agli altri”
Ho iniziato a studiare e così da due anni a questa parte sono speaker coach del TEDx Cortina e come secondo lavoro mi occupo di fare il trainer in public speaking.
E la parte di content creator? Nel 2018 feci una campagna cringissima per Control. 5 Anni dopo, propri quando ho rifiutato un indeterminato per aprire p.iva [ops], mi ricontattano per fare una campagna di sensibilizzazione sui temi tabù che ruotano intorno al sesso. Ha funzionato e da lì WeRoad, Sky ed Intesa San Paolo.
That’s it. Mancano mille esperienze, infinte emozioni e tutto ciò che non si può scrivere in poche righe, figurati in un CV.
Chiunque tu sia, grazie per aver letto parte di me.